In questo articolo ti invito ad ascoltare la mia intervista rilasciata a RADIONEWS24 nella trasmissione Live Social.

ASCOLTA QUI L’INTERVISTA:

 

Come sai mi sono interessato molto alla questione relativa agli aspetti legali delle mascherine in questa fase di pandemia e pare che questo mio interesse non sia passato inosservato.

Sono stato contattato infatti per chiarire alcuni aspetti legali, soprattutto penali, in merito al rispetto dell’ordinanza 11/2020 del Commissario straordinario Covid-19 che ha imposto il prezzo di vendita delle mascherine chirurgiche a 0,50 Euro.

L’intervista, nel rispetto dei tempi radiofonici, è durata circa 10 minuti e quindi ho deciso di riprendere il discorso in QUESTO VIDEO nel quale spiego ulteriormente gli aspetti critici del provvedimento del Commissario Straordinario Arcuri.

Riassumendo i punti critici a mio avviso sono questi:

  • L’ordinanza si propone di calmierare i prezzi delle mascherine chirurgiche certificate mentre nulla stabilisce in merito alle mascherine filtranti non certificate.
  • La limitazione sul prezzo va a colpire soltanto il negoziante al dettaglio che si trova costretto a vendere un bene ad un prezzo molto spesso inferiore a quello a cui lo ha acquistato dal grossista, importatore, distributore o produttore.
  • L’ordinanza va ad incidere su un diritto costituzionalmente tutelato quale quello della libera iniziativa economica (art. 41 Cost.) per il quale vi è espressa riserva di legge in materia di modifica e controllo. Si ripropone pertanto la problematica della illegittimità di un atto amministrativo che tenti di incidere su un diritto costituzionale.
  • Per tali motivi a mio avviso , ma anche ad avviso di alcune procure, non può essere mai ravvisata la violazione dell’art. 650 c.p. Per i negozianti che non rispettino il contenuto dell’ordinanza ovviamente ove si mantengano in un range di prezzi congruo.
  • Non può essere mai ravvisabile la condotta punita dall’art. 501 bis (manovre speculative su merci) per il negoziante che non ha rispettato l’ordinanza poichè l’aumento di prezzo operato da un singolo negoziante non può mai integrare il pericolo di un rincaro generalizzato e diffuso.

IN CONCLUSIONE:

Nonostante oggi l’allarme per la penuria di mascherine pare sia momentaneamente rientrato, c’è da chiedersi se questa ordinanza non abbia contribuito a creare una situazione di incertezza ed instabilità nel mercato dei presidi di protezione piuttosto che frenarne la speculazione.

Share This